29 ottobre 2008

Addio Luciano, Ragusa non ti dimentichera'

Ho gia' avuto modo di parlare di Luciano, il paninaro di Ragusa, di come lui sia niente meno che una leggenda per i giovani e non ragusani. E' una figura cosi' carismatica per Ragusa, che e' stato fondato persino un gruppo su Facebook in suo onore, che conta quasi 800 membri: Tutti abbiamo mangiato il panino di Luciano a Marina di Ragusa.

Ebbene, purtroppo devo parlare al passato, perche' e' giunta la triste notizia che il giorno 27 Ottobre Luciano si e' spento a San Giovanni Rotondo. Il numero di messaggi di cordoglio su Facebook, e i commenti anonimi al mio blog, dimostrano l'affetto sincero dei ragusani per Luciano, compagno di tante nottate estive e non solo.

La memoria dei suoi panini non si spegnera' mai. Le foto su Facebook mostrano solo una minima parte della sua lista panini. Nessuno potra' mai scordarsi capolavori come il Rovagnati, la porchettata, la pancettata, ovviamente completi. Cosa significa completo? Ketchup, maionese e patatine, ovviamente.

Bisognava essere esperti di Luciano. Solo i suoi migliori clienti potevano conoscere e quindi apprezzare prelibatezze gastronomiche che non erano scritte sul menu, ma esistevano, bastava conoscerli, come la coglionata, il panino di testicoli di toro. Il top della gamma era forse il Super Dolly, un misto impressionante di tutta o quasi la gamma di ingredienti di Luciano. Leggerino, nevvero?

E solo i piu' temerari potevano chiedere l'ammazzabambini, di cui onestamente ora non ricordo gli ingredienti. Ragusani che leggete il mio blog, aiutatemi. Solo i piu' smaliziati potevano rispondere al suo completo? con un completissimo! Cioe', aggiunta di tabasco in piu'.

AGGIORNAMENTO 30-10: un lettore mi fa notare come l'ammazzabimbi non era un panino, ma una farcitura (era completo più tabasco e peperoncino, credo). E il 'completissimo' non esisteva, si chiamava 'turbina'. Vero, non ricordavo con precisione. La turbina, si, solo il nome fa capire il personaggio.

Potrei continuare ancora per molto. Per adesso, condoglianze alla famiglia. Noi Ragusani non ti dimenticheremo mai, Luciano, perche' a te ci legano troppi bei momenti della nostra vita a Ragusa.

Questa foto e' il simbolo del gruppo su Luciano in Facebook

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24 ottobre 2008

Manifesti pubblicitari finlandesi

Qualche giorno fa mi sono imbattuto nel seguente manifesto di una serata per sole ragazze, appeso in una bacheca del Politecnico di Helsinki (la Helsinki University of Technology):

Che dire? Il fatto non e' che in Finlandia sono dei maleducati pubblici, ma che questo simbolo da loro significa "vittoria" e non l'invito ad andare a passare la serata in luoghi piu' accoglievoli, come succede in Italia. Ad esempio, Saara, se un giorno andrai a studiare in Italia, NON festeggiare il superamento di un esame davanti al professore con questo gesto. C'e' il rischio che lui potrebbe magari cambiare idea sull'esito dell'esame. Si potrebbe anche arguire, a fare i precisini, che questo simbolo significa vittoria anche in Italia. Io ad esempio, l'ho molto usato ai tempi della vittoria dell'Italia con la Francia, Germania 2006, dopo il rigore decisivo di Grosso, per festeggiare la vittoria... :)

Ma non e' tutto. Una pubblicita' simile e' stata pubblicata su tutti i giornali nazionali, in prima pagina a tutta pagina. In Finlandia, la prima pagina contiene di solito infatti una publicita' a tutta pagina. L'Helsingin Sanomat (sempre lui) qualche tempo fa ha pubblicato la foto di un bel bambino paffutello e con le lentiggini, che facendo l'inequivocabile gesto della vittoria, pubblicizzava la tariffa per cellulari Saunalahtelainen. Lo slogan di accompagnamento era infatti "Saunalahtelainen voittaa aina", cioe' uno che ha la connessione saunalahtelainen vince sempre. Purtroppo non sono riuscito a trovare quella foto, ma se qualche italiano storico la recupera che me la mandi, la ggiungero'. E' mitica.

Non e' tutto. Purtroppo qui in Finlandia, ma penso ovunque all'estero, si abusa della cultura e tradizione gastronomica italiana, fondando ristoranti pseudoitaliani che italiani non sono ma si tacciano di esserlo. Come scoprirli? I titoli dei piatti nei loro menu sono in italiano, ma pieni di strafalcioni ortografici da far rizzare i capelli ad un professore di italiano (nonche' a me, che professore non lo sono). Il fondo si tocca con le pizzerie-kebab gestite dai turchi. Pizza e kebab! In alcuni casi insieme! La' errori tipo margerita o 4 staghioni si sprecano. Prendete questa, ad esempio, trovata a caso su Google.

Bene, questi sono pur sempre imprenditori locali. Da una grossa corporazione, che vende in supermercati, ci si aspetterebbe qualcosa di meglio. Ecco un manifesto pubblicitario in un grande centro commerciale, riguardo ad un ragu' alla bolognese pre-fatto.



Italiaa fiksuille significa italiano per i furbi. A leggere la lista degli ingredienti, io direi italiano per gli analfabeti. Inutile commentare. Mi chiedo solo se l'ingrediente nero si riferisce al pepe o al pisello. Ma farselo rivedere da un madrelingua prima di lanciare la campagna?

For the foreigners: pisello means dick in Italian.

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20 ottobre 2008

L'Helsingin Sanomat colpisce ancora

Se Branduardi vivesse in Finlandia, di sicuro farebbe una cover (tanto i finlandesi sono abituati alle cover delle canzoni italiane) della sua canzone Alla fiera dell'est. La canzone si potrebbe intitolare Alla fiera dell'ovvio e potrebbe iniziare piu' o meno cosi'.

Alla fiera dell'ovvio, per 3 euro (sic!) un quotidiano mio padre compro'.
E venne il ladro, che rubo' le lamette da barba, che al supermercato son vendute.
E vennero i russi, che guardarono la televisione russa, che al mercato mio padre compro'.
E vennero i pedoni, che persino in Finlandia, attraversano il semaforo col rosso.

Alla fiera dell'ovvio, per 3 euro (sic!) un quotidiano mio padre compro'.
E venne la disoccupazione, che secondo l'Helsingin Sanomat, e' il metodo piu' sicuro per diventare poveri.
Continua, ah se non son sicuro che continua...
Magari la rima non e' il mio forte, ma senza dubbio non potevo non sottolineare l'incredibile scoperta che rimanere disoccupato aumenta i rischi di varcare la soglia della poverta'. E lo riportano nella selezione delle migliori notizie...

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12 ottobre 2008

Un bel film: Tutta la vita davanti

Oggi ho visto il film Tutta la vita davanti, di Paolo Virzi'. Un bel film davvero, tanto bello da meritare una citazione nel mio blog. L'ultimo film che ho citato nel mio blog e' stato Il Cacciatore di aquiloni, tratto dall'omonimo romanzo.

Tutta la vita davanti e' un film totalmente diverso dal cacciatore di aquiloni (anzitutto e' in italiano e non in afghano con sottotitoli in finlandese e svedese), ma toccante e commovente, da un quadro purtroppo realistico e veritiero della vita nel mondo lavorativo dei neolaureati di oggi in Italia. L'incetta di premi e nomination ricevuti alla recente competizione cinematografica nastri d'argento 2008, e l'alto voto ricevuto su IMDB, dimostrano la bonta' del film. Potete leggere una buona trama su my movies.it, mentre wikipedia descrive fedelmente tutto cio' che accade nel film, quindi non lo leggete prima o vi rovinate la sorpresa. In realta', suggerisco di non leggere prima neanche la trama di mymovies. Leggete un po' il mio riassunto invece. :)

Il film tratta di tematiche cosi' vicine alla mia vita, che e' inevitabile che mi sia piaciuto. La storia di Marta, una ragazza siciliana (toh) laureata con lode e abbraccio accademico e pubblicazione della tesi in filosofia a Roma (toh, siciliana altrove), di fronte a una commissione di eccellenti vegliardi pluri-ottantenni, chiara caricatura del baronismo universitario di oggigiorno (persino l'usciere aveva un'eta' non piu' verdissima) si dipana veloce e commmovente in una Roma dei giorni d'oggi.

Il ragazzo di Marta, anche lui ricercatore di successo, e' costretto ad emigrare in America per continuare le sue ricerche. Marta si ritrova a combattere per cercare un posto di lavoro, che per una laureata in filosofia e' comprensibilmente non certo la cosa piu' semplice del mondo, e si vede scavalcata da gente che al suo corso aveva abbandonato a meta' strada, ma che poi si e' ritrovata la strada spianata grazie a conoscenze varie (toh).

Alla fine lei, brillante laureata in filosofia, si vede costretta ad accettare un lavoro come baby-sitter e telefonista in un call center (toh, questa non mi e' nuova). Qui si apriranno le porte di un mondo tutto nuovo fatto di danze motivazionali, messaggini mattutini e in alcuni casi haka rugbistica, tutto simbolo del performare e vincere a tutti i costi (toh, ma grazie al cielo in Finlandia ed addirittura in Nokia non c'e' questa atmosfera che piu' che motivarti ti uccide psicologicamente al primo insuccesso).

Simpatica chicca finlandese durante il film: rimpatriati dei vecchi compagni di corso universitari di Marta, un sindacalista infiltrato si spaccia per uno sceneggiatore, e per di piu' finlandese, al che viene costretto a rispondere su domande martellanti fatte a proposito di tale regista finlandese Kaurismäki. :) Da un gruppo di laureati in filosofia, relazione molto rilevante verso il regista piu' "impegnato" della terra di Babbo Natale.

Film un po' triste, ma ve ne consiglio la visione.

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04 ottobre 2008

C'e'sempre una prima volta

Nonostante la mia non piu' verde eta' (ok, non ho 89 anni ma neanche 13 purtroppo) posso dire di aver fatto una cosa per la prima volta in vita mia. Mi son fatto una doccia!!!!

No scherzi a parte, altrimenti la gente potrebbe pensare che e' questo il motivo per cui mi hanno esiliato dalla Sicilia, lo scorso venerdi 3 ottobre ho preso parte ad un'esperienza molto simile a quella del film in afghano son sottotitoli in finlandese. Sono andato al teatro nazionale finlandese (proprio quello che si vede dalla piazza della stazione) con Anne e altri amici a vedere un dramma intitolato "Le relazioni pericolose" (il link descrive il film, che ho visto fra l'altro in DVD il giorno dopo a casa, la cui trama e' identica all'opera teatrale).

Che c'e' di strano direte? A parte che l'ultima volta che ero stato al teatro ancora pensavo alla Finlandia come la terra di Babbo Natale e basta, ma ovviamente l'opera era tutta in finlandese, e per ovvi motivi logistici, al teatro non c'erano sottotitoli che accompagnavano le battute degli attori. :)

Com'e' andata? Nel complesso non male, qualche dettaglio mi e' sfuggito, ma sono riuscito a seguire a grandi linee. Fra gli highlights della serata, l'attore che all'improvviso declama l'immancabile "No niin" e io che spontaneamente quasi urlo "ota siika pois" (vedi apposito post). Considerato che ero seduto in seconda fila, l'attore poteva sentirmi e se si metteva a ridere ci sarebbero state di risate... Emblematica l'occhiata inceneritrice ricevuta da Anne e da una finlandese mezzo-nobildonna (si vedeva che la gente che frequenta il teatro ha una certa classe rispetto a chi frequenta, che so, una discoteca, non foss'altro per l'eta', anche se i giovani erano molti, piu' di quanto non mi aspettassi) seduta alla mia sinistra. :) :)

E voi? Avete recentemente fatto qualcosa per la prima volta nella vostra vita? Commentate numerosi, e se raggiungo piu' di 3 risposte offro una birra alla suddetta nobildonna alla mia sinistra.

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